1. |
Sarà domani
02:24
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Sarà domani
Noi vecchi Marziani
porremo in croce gli sguardi
e se non fosse ancora tardi
ignorando i pro e i contro
potremo partire in viaggio
ma fuori dal mondo
Come una piuma seduta sul ponte
guarderai l'acqua che torna alla fonte
il fiume che risale alla cima del monte
gli occhi tenui e un poco bagnati
come i capelli li avrai trascurati
di bianco adornati i pensieri dimenticati
Sarà domani
di certo non oggi
che il fiore non sembra possibile sbocci
vedo solo i tristi cocci
di un passato non descritto
che tutto è avvenuto nel chiuso del petto
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2. |
Paradiso
03:01
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Hai un buco in fronte
da cui si vede il cielo
c'è solamente un velo
che un poco ti nasconde
vuoi il paradiso
in cui più non credi
te lo si legge in viso
da quanto dici e vedi
gli imprevisti decisi
la coscienza incerta
sempre più divisi
i pensieri da quelli di scorta
il buio per osservare
il marcio per risanare
il fondo per risalire
non hai più il desiderio di reagire
al ritmo frastornato del tuo cuore
fai presto puoi ancor dimenticare
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3. |
Il giorno dei morti
02:59
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Oggi è il giorno dei morti
tutti quanti coi visi storti
la lacrimuccia che assale
i porti irrisolti
traguardi mai raggiunti
in vita e in morte fratello Giovanni
non hai trovato ragione ai tuoi torti
non hai lavato in Arno i tuoi panni
non sei l'Enrico dei giorni contorti
ora sei Arri
che è un ragazzo da anni
che è un ragazzo ormai da più di vent'anni
bastardo come un figlio mai nato
insofferente per un passato mancato
tu vai per strada e incontri la gente
ascolti e parli da inesistente
schiavo del nome che ti hanno affibbiato
e del dolore che vi hai assegnato
tu vai per strada e incontri la gente
ascolti e parli da inesistente
buon natale buon natale
canterò una canzone
buon natale buon natale
anche senza il cenone
buon natale buon natale
io vorrei un nuovo nome
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4. |
Anima mia
02:51
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Vivi come un tradimento
Il mio spirito contento
Se da solo non mi lamento
Insieme agli altri è un patimento
Soffri la mia calma di gesso
Come fosse un'aggressione
Un assurdo attacco molesto
Alla tua pace interiore
Ma se ci pensi
sono come l'acqua
Io mi adatto al dove
con amore senza dispersione
Il cuore come ombrello
La Ragione come inutile orpello
Anima mia resta a casa tua
Goditi pure da sola
La tua fottuta malinconia
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5. |
Rivalsa
02:35
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Ma il mondo non è poi
così triste così frusto
da volerlo buttar via
ed io sono pur sempre qui
a remare come posso
la corrente mi trascina in senso inverso
la luce che nasconde
la nebbia che risplende
non possono annientare il mio spirito
ma il mondo non è poi
così stupido insipido
da lasciarmi dormire per l'eternità
ma il mondo non è più
sorgente di libertà
che gonfia il pensiero
è pietra e carne
senza pietà
ma
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6. |
La vista del sangue
02:53
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Da quel giorno alla vista del sangue
mi sento come svanire
rischio di cadere a terra
spero di trovare erba
con un tonfo mentale mi sgonfio
come se da un poco di sangue
discendesse una morte sicura
senza possibilità di una cura
neppure il modo di averne premura
e nemmeno il tempo di poter dire A
Tu rimarrai sempre giovane e forte
come arbusto di roccia senza foglie
con lo sguardo di meraviglia
l'umorismo che non toglie la voglia
la saggezza nelle gambe nascosta
la verità conquistata che non si spoglia
sposo con fierezza il mio timore
dico addio al ghiaccio sciolto che si fa fiume
era il compleanno del mio amore
e fu l'inizio pure del dolore
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7. |
Perfino la felicità
04:12
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Quanto ti ho lasciato è scritto nel biglietto
Che ho posato sul mobile d'ingresso
Provo a compensare il vuoto dell'addio
Sorvolando l'ignoto come insetto
Mentre scorro le foto alle pareti
Riscopro a un tratto la soglia del sorriso
Senza volere lo sento fiorire
e come lacrima mi rimane appeso
Ultima tazza ultimo sorso
Ultimi passi di graniglia nell'ingresso
Trovo le chiavi ma le abbandono al centro
Sotto il lampadario non ne ho più bisogno
Che tutto è vano tutto è vano l'ho capito
Perfino la felicità di chi è vicino
Che tutto è vano tutto è vano l'ho capito
Anche la mia felicità
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8. |
Fuori dall'ombra
04:26
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Gira il mondo dietro l'angolo
Non c'è riparo
All'ombra del muro
Siedo e mi dondolo
Mi lascio vestire
Dal vento che va
E dal freddo che viene
Fino a farlo scorrere nelle vene
Le parole ingoiate
Le frasi non dette
Non avranno l'ardire
Di conservarsi mute
Resteranno unite
Ai gesti agli incontri
Ai pensieri indigesti
Agli scontri funesti
Destinati a finire
Come magri crepuscoli
i muri piangono in silenzio
i monti brucian di tormento
le mani ferme a contemplare
la tua pelle iridescente
invece no
invece no
invece no
i muri sono diroccati
i monti sono inanimati
le pietre cascan sonnolente
dalla tua pelle indifferente
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Enrico Bosio Genoa, Italy
Enrico Bosio è nato e vive a Genova dal 1980.
Voce e chitarra di en roco e BOSIO ha pubblicato finora
tredici album, una raccolta di liriche tratte dalle sue canzoni dal titolo "lucertole e ombre", due romanzi "Zita" e "il vuoto necessario", due raccolte di poesia "visioni d'interno" e "cinque stagioni". Oggi insegna storia dell'arte, è grafologo, suona e scrive.
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