1. |
Marciapiede
03:11
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Camminiamo dove marcia il piede
anche se di marcia non si può parlare
ognuno va un po' come gli pare
ognuno ha la sua storia da dimenticare
C'è chi si sente un vero dominatore della notte
e chi in cambio di uno sguardo solo ti dà botte
chi si veste poco e l'amore lo promette
chi ha negli occhi il sogno di diventare una soubrette
C'è chi ha borse sotto gli occhi e vi nasconde le sue pene
e chi ancora dorme nel suo guscio di cartone
chi si scioglie nel sudore e resta ferma all'ombra
chi si gode il sole ondivagando così sembra
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2. |
Amore vero
02:36
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Vero come un giorno con il sole che non c'è
Vero come l'arma bianca del silenzio
Vero come la violenta solitudine
Ch'è amore per me
Io non voglio immaginarmi migliore di così
Nonostante il tuo abbraccio rampicante
Che attorciglia le mie braccia come un cesto
Sia amore per me
Oscillando dentro un mar di gioia fragile
Poi si cade senza forze come un pugile
Si precipita così nel baratro del sé
Che è amore per me
La mancanza di parole può stancare
Ma il silenzio lascia spazio all'impossibile
Mi gratifico cercandone il sapore
Che è amore per me
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3. |
In contemporanea
02:53
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Ho contemporaneamente
un vuoto vitale e un colmo di rabbia letale
dentro la mia testa
che riesco a malapena a capire chi è andato e chi resta
Sei contemporaneamente
un grande moralista e un ottimo shampista
della tua coscienza
sai bene che più tardi ritorneranno ad amarti
Sei contemporaneamente
persona generosa e serpe presuntuosa
nel tuo denigrare
tanto che alle volte ragioni col cervello nel dare
Sei contemporaneamente
persona intelligente e a volte deprimente
tanto da coprire
il buono che ti è dentro con l'apparenza del dire
sei contemporaneamente
un uomo capace e un uomo incapace
di tagliare i ponti
con chi ti crede sempre inabile a capire i suoi venti
e siamo solo un cumulo di delusioni
e quando credo ci risolleviamo son dolori
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4. |
Jamboree
02:56
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Jamboree mi manda al macero il tuo jamboree U O
sai cos'è per divertirmi voglio una ragione U O
siediti che ci beviamo insieme un buon caffè U O
forse no la camomilla è più indicata a te U O
Guardami non so lasciarmi andare al jamboree U O
sai cos'è mi crea sempre confusione U O
credimi il mio silenzio è una benedizione U
se nel jamboree non si dà spazio alla contraddizione U O
E' come un'alba che uore da sé
perché non ha ragioni né idee
Jamboree mi mangia il fegato il tuo jamboree
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5. |
La falsa primavera
04:17
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Non dici niente
non ti ricordi niente
e tutto ti sorprende
Hai sbagliato ancora
il vuoto ti divora
E la luce scende piano fra i colori di un autunno lontano
E la luce scende piano fra i dolori di un autunno che è lontano
E la luce scende piano sul declino che l'autunno tiene in mano
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6. |
Lucifero
02:25
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Tu mi vivi dentro come un cuore
ma non senti tutto quel dolore
che mi prende sempre in certe ore
come un piccolissimo languore
E se quel dolore avesse spore
per moltiplicarsi e diventare
una cosa simile al rancore
più non si potrebbe che cadere
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7. |
Le strade distanti
03:08
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Le linee che segnano la tua figura
sono sempre più limpideleganti
sono loro a darmi la misura
della norma e delle strade più distanti
ma sono le strade distanti
a farmi luccicare gli occhi
a farmi sperare nei tanti
pensieri che non tocchi
ignoro il senso di questi giorni appesi
ed è un atto di pura volontà
con lo sguardo in alto e gli occhi tesi
cerco brevi e rare possibilità
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8. |
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Quando andrò in paradiso
Prenderò l'ascensore del Castellaccio
Mi copriranno il viso
Con la stoffa bagnata di uno straccio
Qui le anime fanno baldoria
Qui la luce non esiste e l'inverno ha la sua gloria
Il pensiero non esce fuori nemmeno se preghi
Non c'è bisogno che nessuno spieghi
Il motivo del suo stare dentro
Il senso è che vuole farmi contento.
L' ascensore non c'è cosa importa
Se da quassù la strada è più corta?
Prenderò dal lupo il vizio
Dal cinghiale la rabbia a precipizio
Dalla volpe l'astuzia
E dagli alberi al vento l'inerzia
E dai topi la conoscenza
Degli anfratti più bui
della resistenza
E dal Tordo il canto che sa consolare
Dalla biscia l'umile vagare
Per vedere la nebbia salire
Dopo di che sarò pronto a partire
L'ascensore non c'è cosa importa
Se da quassù la strada è più corta?
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9. |
Estate
02:58
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Nel tiglieto di Corso Armellini ora corrono i bambini
e nel greto del fiume in secca il mio cuore si rispecchia
tu mi rubi la mattina il momento più glorioso che ho
ma se vuoi risalir la china del mio tempo io no
non mi opporrò
Pomeriggi fradici di sole c'impongono di aspettare
quella pioggia che sa di sale non fa in tempo a scendere
che è già vapore
Sono i venti impertinenti che ci fanno respirare
hanno fiato da soffiare ci ricordano che
siamo vivi anche noi
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Enrico Bosio Genoa, Italy
Enrico Bosio è nato e vive a Genova dal 1980.
Voce e chitarra di en roco e BOSIO ha pubblicato finora
tredici album, una raccolta di liriche tratte dalle sue canzoni dal titolo "lucertole e ombre", due romanzi "Zita" e "il vuoto necessario", due raccolte di poesia "visioni d'interno" e "cinque stagioni". Oggi insegna storia dell'arte, è grafologo, suona e scrive.
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